GALLERIA D'ARTE CONTINI
La Galleria d'arte Contini è espressione della solida professionalità del suo fondatore e presidente, Stefano Contini, e da anni rappresenta una pietra miliare nel mercato dell'arte moderna e contemporanea, nazionale ed internazionale.
La Galleria Contini consta di una sede amministrativa a Venezia-Mestre e di altre sedi espositive, tre nel centro storico di Venezia e due nel cuore di Cortina d'Ampezzo.
Ai cultori delle lettura, le Gallerie d'arte Contini offrono inoltre degli spazi dedicati ad essa, in cui poter sfogliare e acquistare cataloghi e monografie (editi e curati dalla stessa Galleria Contini) dedicati agli artisti esposti ed alle esposizioni succedutesi nel corso degli anni.
La galleria deve il suo successo alla cura e all’attenzione che essa riserva ai suoi artisti in modo tale da creare con loro rapporti di collaborazione duratura e diretta che si sviluppano poi nella realizzazione di mostre di successo, costruite con sapienza e impegno verso la poetica e la creatività di ciascun protagonista. Il sodalizio stipulato nel corso degli anni, con musei, siti culturali e fondazioni di tutto il territorio nazionale, ha permesso non solo di progettare, ma anche concretamente realizzare importanti mostre di risonanza internazionale sia presso le proprie sedi che in spazi pubblici e siti storici.
L'azienda è seguita personalmente dal fondatore e presidente, Stefano Contini, e dalla moglie Riccarda Grasselli Contini, e si avvale di collaboratori multilingue, qualificati professionalmente a supportare e contribuire alla crescita del successo giornaliero di tale attività.
L'internazionalità, dunque, è una delle caratteristiche peculiari del brand Contini, condizione sine qua non per poter primeggiare sul mercato odierno dell'arte contemporanea e sul bacino d'utenza veneziano ed ampezzano, dal sapore decisamente multietnico.
The Contini Art Gallery is an expression of the solid professional method of its founder and President, Stefano Contini, and is a milestone in the world of Modern and Contemporary Art, both nationally and internationally.
The Contini Gallery is composed of an administrative office in the city of Mestre, on the Venice mainland and of other locations: three of them are located in Venice and two in the heart of the town of Cortina d'Ampezzo.
To book lovers, the Contini Gallery offers spaces dedicated to art literature, the possibility of browsing through catalogues, and monographs (edited and curated by the gallery) from exhibitions - past and present - of its team of artists.
The gallery owes its success to the care and attention that it has placed on its artists allowing the formation of long term and direct collaborations - developed through the realization of successful exhibitions - with expertise and a strong commitment towards the poetics and creativity of each protagonist. This partnership stipulated during the course of years, with museums, cultural sites and various foundations throughout Italy, has enabled the gallery not only to project, but also to solidly realize important exhibitions of international acclaim, whether in its own locations or in public spaces and historical sites.
The company is personally run by its founder and President, Stefano Contini, along with his wife Riccarda Grasselli Contini and the assistance of a multilingual staff, all qualified professionals working together to contribute towards the growth and success of the business.
Internationality is therefore one of the peculiar characteristics of the Contini brand, sine qua non, enabling it to excel in today's Contemporary art world.
WEBSITE ~ FACEBOOK ~ INSTAGRAM
- San Marco 2288 30124 - Venezia
- (+39) 041 5230357
- venezia@continiarte.com
- http://www.continiarte.com
IGOR MITORAJ
La straordinaria arte di Igor Mitoraj deriva dalla sua capacità di fondere il passato con il presente senza soluzione di continuità. Non si tratta, tuttavia, di una questione di guardare con nostalgia al passato, né tanto meno di un semplice lavoro filologico: i frammenti di un passato, i corpi ed i volti raffigurati con caratteristiche ben proporzionate, tipicamente elleniche, sono il punto di partenza per una riflessione su temi senza tempo come l'amore, il desiderio sessuale, la femminilità ma anche la solitudine e la sofferenza.
MANOLO VALDES
In seguito allo scioglimento della Equipo Crónica, il gruppo pionieristico della Pop Art in Spagna, che ha co-fondato, Valdés ha continuato la sua carriera da solista a partire dal 1982. Le sue opere traggono la loro forza dai capolavori del passato, ricreando e ri-contestualizzando alcune delle icone più rappresentative dell'arte occidentale, colori e strutture, e creano forti riferimenti alla storia dell'arte, portando tracce che si estendono da Velázquez a Zurbarán, e da Matisse a Picasso e Lichtenstein.
JULIO LARRAZ
Julio Larraz (L’Avana, Cuba, 1944), pittore realista, è considerato sulla scena internazionale come il maggior esponente dell’arte contemporanea caraibica. Con le sue originali rappresentazioni egli coniuga una visione realistica non genericamente sociale, come si potrebbe intendere, ma rigorosamente etica. Accostarsi alla sua opera significa disporsi a comprendere non solo la forza suggestiva delle straordinarie figurazioni o la tecnica pittorica impeccabile, ma la densità dei contenuti che vi sono sottintesi e riferibili agli aspetti sociologici ed etici della sua concezione del mondo e della storia. Larraz conferma di restare, in ogni caso, un artista inconfondibilmente legato alle proprie origini, al senso autentico di un impegno appassionato alle situazioni di vita politica e sociale, alla concezione di un’arte dichiaratamente rappresentativa – prima di tutto per ragioni morali e poi espressive – alla necessità, infine, di rielaborare, di continuo, motivi e forme di ispirazione sulla base di interiori istanze poetiche.
ROBERT INDIANA
Robert Indiana (New Castle, Indiana, Stati Uniti, 1928) una volta disse di considerarsi il meno pop tra gli artisti pop. Egli vorrebbe pensare al suo lavoro principalmente come autobiografico. Indiana, sebbene a volte abbia usato riferimenti letterari e storici nelle sue opere d'arte, sostiene l’uso della parola scritta nell'arte. Il linguaggio inteso come messaggio sociale è stato la definizione del suo mantra. Le opere HOPE e LOVE di Robert Indiana sono indubbiamente i suoi pezzi più riconoscibili e ambiti, avendo ormai assunto lo status di icona. L’uso esagerato della scala, esibito nelle sue lettere di enormi dimensioni, e i colori accesi possono essere caratteristici del periodo della Pop Art, anni durante i quali queste opere vennero alla luce, tuttavia sarebbe riduttivo suggerire che semplicemente la qualità accattivante delle sculture di Indiana ha permesso loro di trascendere il proprio tempo ed arrivare fino a noi oggi. L’eternità di queste sculture può essere attribuita solo all'incapsulamento da parte di Indiana del primario desiderio umano di sentire e sperimentare le gioie dell’amore e della speranza, un intendimento che parla universalmente agli spettatori di tutto il mondo.
MIKHAIL BARYSHNIKOV
Nato a Riga (Lettonia) nel 1948, Mikhail Baryshnikov (Riga, Lettonia, 1948) è uno dei più importanti ballerini di danza classica del ventesimo secolo. “Per due decenni ho utilizzato una convenzionale macchina fotografica da 35 mm e ho sperimentato la fotografia nel paesaggio tradizionale, nei ritratti e in scatti di viaggio principalmente in bianco e nero. Ho deciso di rifiutare le ovvie opportunità di fotografare la danza, pensando che i risultati potessero essere noiosi e inutili. Poi, sfogliando alcuni vecchi libri di fotografia della danza – in particolare Ballet di Alexey Brodovitch e Ballet in Action di Paul Himmel del 1954 – ho scoperto che abbandonando l’immagine cristallina in favore di bordi sfocati e di figure amorfe ci si avvicina all'emozione e all'energia delle performance della danza.”
PABLO ATCHUGARRY
Pablo Atchugarry è nato a Montevideo, Uruguay, il 23 agosto 1954. L’artista ha raggiunto fama internazionale grazie alla copiosa produzione di sculture monumentali, che si possono ammirare in numerosi luoghi pubblici sia in Europa che in America Latina. In riconoscimento della sua carriera artistica, nel luglio del 2002 viene insignito del premio “Michelangelo”, a Carrara. L’anno seguente Atchugarry rappresenta l’Uruguay alla 50ª Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia con l’opera Sognando la Pace, un’installazione composta da otto sculture in marmo di Carrara e marmo grigio Bardiglio. L’artista oggi vive e lavora tra Lecco e Manantiales (Uruguay), dove si occupa dello sviluppo della Fondazione Pablo Atchugarry e del suo parco di scultura internazionale.
ZORAN MUSIC
La struttura pittorica e compositiva di Zoran Music (Gorizia, Italia, 1909) si rivolge all’essenziale. Come dimostrano i suoi cicli, in essi coabitano, in perfetto equilibrio, paesaggi carsici, cavallini, le tragiche esperienze della prigionia e la solarità della laguna veneziana. Da ultimo, perfino il Suo Essere, trasfigurato in splendidi autoritratti. Il risultato è una sinfonia di esperienze materiali e interiori trasformate in pittura… una pittura che parla di esperienze remote e racconta una vita intera.
SOPHIA VARI
Tra le maggiori scultrici contemporanee, questa affascinante signora è nata nel 1940 a Vari, in Attica (villaggio da cui ha preso il suo nome d’arte), da padre greco (Peter Canellopoulos) e madre ungherese. Il lavoro di Sophia Vari, oltre a presentare espliciti caratteri di raffinatezza ed eleganza, si pone con un sintetico compendio dell’arte del novecento. Nella sua poetica non viene affatto dissimulato il debito culturale e visivo con le avanguardie storiche, non in forma di citazione e omaggio ma vera e propria rielaborazione di un modello che ancora funziona oggi, nel terzo millenio. Sophia Vari ci sta dicendo una cosa molto importante: oggi l’avanguardia, o ciò che ne resta, è diventata stile. Altro si è perso per strada.
GIUSEPPE CESETTI
Nella pittura di Giuseppe Cesetti (Tuscania, Italia, 1902) i personaggi, uomini, animali, nature morte, paesaggi, vivono in una natura misteriosa. Cesetti è il grande cantore di una luce vitale, un chiarista insuperato nello splendido contrasto tra la luce del cielo e quella della terra… E’ l’incanto dei colori giocati sul rosso della forza vitale terrestre e quell’azzurro che trasforma il reale nell’immaginario.
ENZO FIORE
Enzo Fiore, nato a Milano nel 1968, è un pittore che rivendica una manualità paziente e particolarissima, fatta di resina, terra, foglie, radici intrecciate, affermando una pittura frontale che si accampa sullo spazio grazie a rilievi importanti, corrugamenti, stratificazioni, flessuosità costrette, veicolate, fissate con l’assoluta fermezza dello scultore. Ritornano sfumature e toni, quindi, ombre e luci. In pittura Fiore rende il paradosso di una costruzione complessa e articolata in materiali eterogenei da un lato, e dall’altro di un’iconografia talmente nota – i volti di personaggi famosissimi – da sembrare svuotata, volutamente insignificante dal punto di vista del soggetto. Egli rivendica una violenta originalità nella scelta del materiale impiegato per renderlo nuovamente normale, banale, quotidiano all'approdo dell’immagine finale.
MARIO ARLATI
Mario Arlati (Milano, Italia, 1947) coglie l’universalità dei quattro lumi di Leonardo per investire i corpi opachi e farne fonti di nuova luce. Non si tratta di lumi mistici – i suoi – ma liberi e subordinati solo alla funzione illuminante. Arlati compie l’evento creativo stendendo il colore non per intento “di coloritura” ma per invenzione luministica sostanziale e definitiva, dando perfino movimento al dipinto. Egli giunge all'informale astrazione non per analogie, ma per la luce che via via illumina singole parti che infrangono il tutto: le parti lasciano il tutto per astrarsi in forme che hanno smarrito la memoria delle vecchie forme. Forme che si formano nascendo e che sintetizzano, in quell'attimo creativo, tutta l’esistenza dei suoi perenni dilemmi.
CARLA TOLOMEO
“Perché sedie, sempre sedie, solo sedie? Forse - ammette Carla Tolomeo - perché nascondono un peccato; e magari lo evocano. La sedia – ella aggiunge – per me è un ritratto, e può diventare persino un autoritratto.” Carla Tolomeo, artista nativa di Pinerolo, dal 1997 accantona il suo amore per la pittura per dedicarsi alla sua nuova forma d’arte: la sedia. Ora ella non rappresenta ma presenta. È uscita dalla superficie illusoria per costruire sedie che sono reali e nel contempo irreali. In un certo senso è diventata, manualmente, un’artigiana: lavora con passamanerie e velluti, con gommapiuma e tessuti raffinati. Ma la materia dell’arte, si sa, oggi può essere anche quella. Importante, essenziale, è il risultato.
FRANCESCO SALVI
Definito da Bonito Oliva "la cocaina del mondo dello spettacolo" per la sua forza innovatrice e l'energetico elettroshock inferto allo stagnante mondo intellettual-arte-culturale dello show businness italiano, Francesco Salvi nasce più volte a Luino sul lago Maggiore, la più recente nel febbraio 1953. Pittore, disegnatore, comico, attore, commediografo, regista di cinema e teatro, scenografo, scrittore (Mondadori, Rizzoli), traduttore (Lansdale, Gaddis, Woolrich ecc), saggista, compositore di musica contemporanea, cantante pop, quattro grandi successi al Festival di Sanremo, numerosi dischi d'oro e di platino, monologhista, battutista super-citato negli otto volumi delle "Formiche" curati da Michele Mozzati & Gino Vignali - è l'unico uomo del Rinascimento tuttora operante in Italia. Infatti ha sei secoli di età, anche se dimostra cinque anni di meno (se chiedete a lui due righe di presentazione non può che scriverle così).
GIACOMO BRAGLIA
Giacomo (Jack) Braglia, nato a Lugano nel 1996, é un giovane artista fotografo che usa i suoi lavori per conversare con le persone trasmettendo i pensieri più forti e i momenti più emozionanti che ha provato mentre scattava. Usa una tecnica particolare, stampando le sue foto su sculture in gesso e in acciaio, cambiando così, la profondità delle sue foto da due a tre dimensioni. Con questo metodo egli rende le sue fotografie animate e corpose, permettendo allo spettatore di interagirvi. Jack ha già fatto tre mostre personali a Londra, Venezia e Cortina ed è stato selezionato per la Biennale di Venezia 2019.
PAOLO VEGAS
Paolo Vegas nasce a Biella il 04 Giugno 1973, si diploma all’Istituto Europeo di Design nel 1992, inizia la sua attività di fotografo a Milano collaborando con diverse agenzie pubblicitarie. L’artista è fortemente influenzato da questo periodo. Nel 2010 nasce il Progetto Clonazioni, nella stessa immagine il soggetto è ritratto almeno due volte creando dei veri e propri cloni. Vegas effettua più scatti della medesima ripresa mantenendo invariate le distanze focali per ottenere un’uniforme profondità di campo. Ogni scatto va a costituire un frammento dell’immagine finale. Negli ultimi lavori sfrutta una tecnica diversa che permette di ottenere clonazioni in contesti unici e irripetibili. Ad ogni opera applica oggetti rendendola un collage a pezzo unico.
ANDREA VALLERI
L'arte di Andrea Valleri (Venezia, Italia 1959) nasce dalla esigenza di legare l'esperienza creativa ad una ripresa dei principi estetici classici, per continuità di impostazione, della ricerca teoretica platonica, della teologia giovannea e della più recente scuola ermeneutica. La conoscenza come sintesi della memoria si materializza nelle stesse procedure compositive delle sculture, sintesi di legno e pietra, per poi ripresentarsi a livello pittorico come sintesi di luci ed ombre o parole ed immagini. Gli archetipi del passato si integrano con la tendenza tecnocratica del presente e ne costituiscono la coscienza critica.
GIOVANNI RICCI NOVARA
Giovanni Ricci-Novara dopo una breve esperienza nel mondo del cinema si avvicina alla fotografia pubblicitaria e di moda, alla quale dedica un lungo periodo della propria carriera professionale. Successivamente rivolge il proprio interesse verso la fotografia d’arte dove ritrae i capolavori dell’arte classica occidentale e mediorientale, un lavoro che gli consente di mettere a fuoco il proprio personale racconto sulle tracce che l’uomo, nel corso del tempo, ha lasciato dietro di sé.
CHRISTO
L’arte di Christo e Jeanne-Claude è la creazione di oggetti temporanei e bellissimi, a grande scala, studiati per specifici luoghi all’aperto. È nella natura democratica del loro modo di pensare il credere che tutti abbiano diritto di poter godere un’esperienza d’arte, intensa e memorabile, anche fuori dai musei. I loro progetti non appagano i nostri desideri pratici né difendono cause. Essi sono tutti ragione stessa di vita, tributi alla libertà artistica. Come artisti Christo e Jeanne Claude non sono classificabili in maniera rigida così come non lo è la loro arte. Essi sono allo stesso tempo pittori e scultori e tuttavia né l’uno né l’altro, solo Christo e Jeanne-Claude.
JULIAN SCHNABEL
Come un neo-espressionista, Schnabel ha reintrodotto il sentimento umano nella pittura e ne ha ripudiato l’appiattimento, accumulando materiali su supporti non convenzionali come il velluto nero, i teloni esposti alle intemperie ed il cartone. Oltre alla pittura, l’impulso creativo espansivo di Schnabel lo ha portato a lanciarsi nella musica, nella fotografia, e nel cinema. Schnabel ha ricevuto il plauso diffuso della critica per lavori come la regia di Basquiat, Prima che sia notte, e Lo scafandro e la farfalla, tra le altre produzioni, anche se lui si identifica anzitutto come pittore.
MARC QUINN
Marc Quinn è uno degli artisti più importanti della sua generazione, con le sue sculture, i suoi dipinti ed i suoi disegni, che esplorano, tra le altre cose, la relazione tra arte e scienza, corpo umano e percezione della bellezza. Altri soggetti chiave comprendono i cicli di crescita ed evoluzione attraverso temi di attualità, come la genetica e la manipolazione del DNA, così come i problemi della vita e della morte e l'identità. Il lavoro di Quinn utilizza una vasta gamma di materiali, sia tradizionali che non. La materialità dell'oggetto, sia nella sua elementare composizione che nell’aspetto della sua superficie, è al centro del lavoro di Quinn.
GIUSEPPE VENEZIANO
Veneziano = Cattelan – c’è chi li odia e chi li ama, impensabile restare tiepidi. Veneziano (Mazzarino, Italia, 1971) enuncia il primo cardine della sua poetica: trattare la storia come cronaca e la cronaca come storia. O, se si preferisce, mettere in scena la surreale cronistoria del reale. Vera e propria ossessione dell’artista siciliano sono i libri illustrati di storia dell’arte; senza inventare nulla da zero è capace di trovare spunto in immagini molto familiari al nostro sguardo. La pittura di Veneziano è inconfondibile, la sua cifra cromatica “flat” e zuccherosa. Lui ha definitivamente digerito il postmoderno e la citazione quando si tratta di fare i conti con l’arte del passato rifuggendo la comoda giustificazione del concettuale perché il suo universo è tutto interno alla pittura come ipotesi di reinvenzione del mondo. Egli recupera la dimensione narrativa dell’arte (che al concettuale sfugge) giocando con le figure e proponendo assonanze.