10/04/2020 - 12/09/2020
Post-War Masterpieces
POST-WAR MASTERPIECES
DELLUPI ARTE
10 aprile – 12 settembre, 2020
Online exhibition
Dellupi Arte è felice di presentare la mostra collettiva “Post-War Masterpieces”, un progetto esclusivamente online, visibile su Artsy, Artnet e sui canali social della galleria.
“Post-War Masterpieces” include una selezione di capolavori di arte astratta, per lo più eseguiti negli anni cinquanta e sessanta dai più importanti artisti internazionali della seconda metà del XX Secolo.
Concepita come excursus nel linguaggio segnico e gestuale, la mostra presenta opere su tela di alcuni dei più significativi artisti delle principali tendenze astratte del dopoguerra– Espressionismo Astratto, Astrazione Lirica e Arte Informale – rivelando corrispondenze nascoste e affinità visive in artisti di nazionalità e risultati espressivi diversi.
Il potere lirico di “T1963-E49”, 1963, di Hans Hartung (1904 -1989) è accostato ai segni pittorici di “Opus 35 G”, 1964, di Gérard Schneider (1896-1986); l'esplosione di colori in “Composition”, 1959, di Georges Mathieu (1921-2012) – padre dell'astrazione gestuale – richiama le superfici vibranti di “Soleil”, 1963, e del raro “Senza titolo”, 1958, di Toshimitsu Imaï (1928-2002); l'accesa cromia di Karel Appel (1921- 2006) in “Nurse”, 1950, dialoga con l'olio del 1955 di Asger Jorn (1914-1973); mentre i colour drippings “Phenomena of Octane”, 1959, e “Phenomena Head of Astral Harold”, 1968, di Paul Jenkins (1923-2012) – tra i più importanti pittori astratti americani – sono esposti con “Libre à moi même”, 1967, di Roberto Matta (1911-2002), che ha tradotto il Surrealismo di matrice europea in un personalissimo vocabolario visivo. Pionieri del linguaggio astratto, questi artisti sono state figure imprescindibili della scena artistica del secondo dopoguerra, influenzando profondamente successive generazioni di artisti.
Una sezione di questo progetto è dedicata a due protagonisti della scena artistica italiana della seconda metà del Novecento, con due straordinari “personaggi” di Enrico Baj (1924-2003) – l'assemblage “Il conte Suwarow Rymnisky col suo aiutante di campo durante la campagna di Russia”, 1965, e il dipinto seminale “Petit Enfant”, 1957 – insieme a una raffinata opera di Pinot Gallizio (1902-1964).
Completa la mostra un'imponente opera di dimensioni monumentali – 208 x 730 cm – dipinta da Iaroslav Serpan (1922-1976) nel 1954; questa rara e potente tela è emblematica dello stile pittorico di Serpan, ispirato al segno calligrafico e a forme organiche.
Il progetto include anche “Tegla-Hat”, 1972, di Victor Vasarely (1906-1997), esempio straordinario di Optical Art, e un “bottle crash” eseguito da Shōzō Shimamoto (1928-2013) nel 1991.