01/10/2021 - 13/11/2021
Leander Schwazer - Forza Maggiore
La Galleria Alessandro Casciaro è lieta di poter inaugurare la terza mostra personale di Leander Schwazer. La mostra, dal titolo Forza Maggiore documenta la coerente evoluzione degli approcci tessili nell’opera dell’artista.
La pittura è piatta. Secondo la dottrina modernista di Clement Greenberg, l’estensione in piano di un quadro è una qualità che la pittura non condivide con nessun’altra arte. Ma cosa succede se la tela su cui si svolge il dipinto è logora? Se il supporto del quadro è ondulato, increspato, si intreccia, si piega e si dispiega come le pieghe di un vestito, sfilaccia, presenta dei buchi, non si arresta, rendendo in questo modo impossibile l’applicazione piana, piatta del colore, insomma, cosa succede se a dominare è il supporto della pittura? Per far parlare il supporto della pittura, Leander Schwazer tesse e intreccia le sue proprie tele. Non di lino, ma di uno speciale cemento tessile che conferisce al tessuto di tela bidimensionale una struttura superficiale che porta alla tridimensionalità. Il morbido tessuto piatto diventa duro come la pietra e determina la struttura pittorica del quadro. I motivi floreali a loro volta si trasformano letteralmente in una struttura di macchie di colore sul materiale intrecciato. Il carattere originario della tessitura come tecnica tessile ‘primaria` e l’estensione in piano della pittura sono indissolubilmente, e cioè in modo contrastante, intrecciati l’uno con l’altra su un piano. In mezzo a queste nature morte ci sono due figure completamente differenti. Una composizione di cubi di plexiglas rappresenta una figura trasparente la cui forma ricorda una statua antica. A questa figura asettica è contrapposto un ready-made originale. L’objet trouvé, proveniente dalla casa dell’artista, è una coperta trasformata in una mantellina, scelta da uno sciame di vespe per realizzarvi la loro dimora. Il corpo di protesi isolato e la coabitazione tra uomo ed esseri non umani sono qui tradotti nella forma universale della scultura. Fin dove un’arte non binaria possa spingersi è dimostrato da un popolare dipinto del Sacro Cuore, colonizzato ugualmente da uno sciame di vespe. Con questi lavori, a prima vista molto differenti, Leander Schwazer procede lungo i bordi e i margini della stretta dualistica di natura e cultura. In un video, scarpe che si sono liberati degli umani, da un fondo assente si mettono a volare, danzare e a compiere esercizi di stretching. Né dentro né fuori, essi avanzano e passano sopra l’essere umano, senza muoversi da nessuna parte o lasciare che arrivi qualcosa. L’assenza di gravità è il linguaggio, non il messaggio. Forza Maggiore.