26/03/2022 - 08/05/2022

Cesare Biratoni / Giuliano Sale / Marco Salvetti - Crash Test

Tre pittori, Cesare Biratoni (Barcellona, 1969), Giuliano Sale (Cagliari, 1977), Marco Salvetti (Pietrasanta, 1983), si incontrano per la prima volta alla Cardelli & Fontana. Una mostra di frammenti ricomposti, dove echi di scontri ancora risuonano sotto la superficie del lavoro.


 


±


Nel mio lavoro non faccio differenza tra collage e pittura, tra un disegno e una fotografia ritagliata, ritoccata e poi rimontata. Spesso sono uno la conseguenza


dell’altro. La combinazione di carte diverse, che siano ritagli fotografici o meno, si traduce il più delle volte in una scelta di tipo pittorico, come nell’accostamento di un colore caldo e uno freddo. 


La differenza tra la mia pratica artistica e il crash test è che lo scontro nella pittura non si risolve con una diagnosi definitiva. Le tensioni nel mio lavoro impiegano moltissimo tempo prima di trovare una risposta che abbia una parvenza di soluzione.  C’è un tema legato alla sedimentazione, alla ripetizione quotidiana dello sguardo che si posa sulla superficie dell’opera e che inevitabilmente rimette tutto in discussione. È come se la materia, una volta concluso il lavoro, continuasse a muoversi (a scontrarsi) con un ritmo molto più rallentato rispetto alla moviola del filmato: un movimento sotterraneo, quasi impercettibile. Un giorno sembra che tutto sia fermo e che finalmente si sia cristallizzato in un’immagine stabile e ragionevole… sorprendentemente bella; il giorno successivo tutta quella sicurezza viene investita da una luce diversa, più obliqua, meno costante, troppo asciutta. Questa successione di impressioni o diagnosi può continuare a lungo, a volte anni; credo siano dovute anche alla permanenza di certe opere all’interno dello studio. È come se lo statuto di “opera” fosse legato alla possibilità del dipinto di essere oggetto di sguardi altrui;  sguardi che non conoscono il senso di distruzione operata all’inizio di quel processo creativo. Per questo motivo, e cioè per compensare lo sfascio (il crash), utilizzo i soggetti della storia: Il pittore e la modella, le bagnanti, o il pittore e basta, mi sforzo di adagiarli, di posarli su superfici il più possibile risolte, piatte, ritagliate; ma che sono il risultato non concluso di una serie di scontri che ancora risuonano sotto la superficie del lavoro.


Cesare Biratoni


 


±


Nel mio lavoro è il “Crash” il punto di inizio.


Inserisco e faccio coesistere, a volte anche in modo brutale, varie forme e tecniche


pittoriche che altrimenti non avrebbero modo di dialogare tra loro.


Partire dal caos totale di una forma o di una pennellata accostata ad una forma diversa per colore e direzione. Mescolo e calibro fino al punto che tutto, a seconda della mia personale visione ritrova armonia e un giusto equilibrio tra pesi e geometrie.


Il crash iniziale viene quindi riadattato, si ripete più volte, si autoalimenta, nello svolgimento di un mio lavoro superando le mie personali misurazioni artistiche e spaziali fino al momento esatto in cui si schianta e il pezzo è completo, definito.


Giuliano Sale


 


±


La pittura è la finestra che si affaccia su se stessa. Non ci ho mai creduto all’idea della rappresentazione di un immaginario legato alla realtà.


Il quadro lo penso piuttosto come un marchingegno che disimpegna il pensiero dal mondo... la pittura è su un’altra orbita, forse prossima alla nostra ma accidentale. Non mi interessa un artista-intelligente, un bravo-artista, un “coerente”.


L’artista ha il solo merito, spesso nell’imprevisto, di quello che deve fare.


Che accada per la sua strada.


Marco Salvetti

GALLERIA CARDELLI & FONTANA
Cesare Biratoni / Giuliano Sale / Marco Salvetti - Crash Test