10/12/2022 - 31/03/2023
Davide Maria Coltro. Infiniti transiti del quadro mediale
Sabato 10 dicembre alle ore 17.30 nello spazio della galleria FerrarinArte a Legnago inaugura la
personale di Davide Maria Coltro Infiniti transiti del quadro mediale. L’esposizione, a cura di
Alberto Fiz, si potrà visitare sino a venerdì 31 marzo e presenta gli esiti più recenti dell’artista tra
cui il nuovo ciclo sulla natura dedicato ai Giardini segreti che prevede l’esplorazione di un mondo
misterioso rielaborato con la tecnica del 3D.
La rassegna analizza attraverso 30 opere le infinite potenzialità del Quadro Mediale attraverso una
serie di tematiche a lungo frequentate dall’artista quali paesaggio, natura morta, studi di figura e
astrazione. Tutto ciò uscendo da una visione tradizionale: il Quadro Mediale non prevede una
narrazione aprioristicamente determinata, bensì la possibilità di modificare in presa diretta la
sequenza d’immagini. È l’artista insomma che coinvolge lo spettatore in percorsi sempre differenti,
fluttuanti e mutabili. Come ha scritto Alberto Fiz nella monografia recentemente pubblicata da
Vanillaedizioni “L’opera d’arte non si comporta più come un monolito ma diventa parte integrante
di un processo di cambiamento dove le creazioni di Coltro appaiono in perenne metamorfosi
sull’iperframe digitale”.
Il Quadro Mediale, inventato da Coltro nel 2001, è un media che modifica la fruizione dell’opera
d’arte e nel tempo ha accresciuto il proprio ruolo tanto da porsi oggi come anticipatore delle più
sofisticate tecnologie tra cui la blockchain.
Nell’ambito della mostra di Legnago il Quadro Mediale interferisce con i percorsi della storia
dell’arte partendo dal paesaggio, in bilico tra le atmosfere romantiche di Caspar David Friedrich e le
foto-pitture di Gerhard Richter. Ma non mancano nemmeno le arborescenze, forme di architetture
naturalistiche, dove Coltro indaga il tema della nascita e della germinazione.
Se lo spazio destinato alla natura morta si caratterizza per l’ibridazione tra oggetti che appartengono
alla nostra memoria, il Quadro Mediale trova una perfetta applicazione alle logiche dell’astrazione
consentendo all’artista di riflettere, attraverso la pittura digitale, sugli esiti più attuali della ricerca
aniconica. Gli studi di figura hanno, infine, come fulcro la personale milanese allo Studio Museo
Francesco Messina, che si è svolta lo scorso anno, durante la quale Coltro ha composto danze
virtuali sovrapponendo e occultando talune opere dello scultore siciliano dedicate alla sua musa
Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala.
Ciascuna sezione della mostra, poi, propone diversi piani d’interpretazione e da ciascun Quadro
Mediale derivano le icone digitali prodotte in esemplare unico che sembrano fissare l’istante
frantumando il flusso temporale: “Sono Filiazioni, ovvero opere generate dal Quadro Mediale ma di
lettura indipendente, che divengono memoria del continuo divenire”, afferma Coltro. “E’ la fase in
cui lo sguardo si deposita sull’immagine e ne cattura i contenuti”. Si tratta di un rinnovato
procedimento dove l’artista fissa la reminiscenza dell’immagine che all’interno del Quadro Mediale
viene continuamente riformulata.