15/02/2025 - 18/04/2025

MIMMO IACOPINO Pittura latente

La Galleria Melesi è lieta di annunciare l'apertura della mostra personale di Mimmo Iacopino dal titolo Pittura latente, un nuovo capitolo della collaborazione iniziata nel 2012 con una mostra collettiva.


La mostra Pittura latente sarà la terza esposizione personale di Mimmo Iacopino presentata nella galleria lecchese; la prima fu Misure Morbide nel 2013, mentre la seconda Chimere e… si tenne nel 2019. Il rapporto con Sabina Melesi, titolare dell’omonima galleria, dura dunque da oltre un decennio in cui l’artista ha avuto modo di presentare la sua ricerca che pur evolvendosi resta negli anni coerente, personale e riconoscibile grazie all’uso di materiale industriale decontestualizzato che strizza l’occhio al movimento Dadaista.


Pittura latente indica proprio che l’artista non utilizza i classici strumenti del mestiere come i pennelli e i tubetti di colore, ma crea la sua personale tavolozza attingendo a metri per sarti, trecce da cucito, nastrini di raso o di velluto, fili mouliné o coda di topo e, ultimi ritrovati, i numeri della tombola, le tessere del domino e i biglietti elimina code. Il tutto sempre e rigorosamente su tela.


Le opere in mostra, 19 in totale, sono per lo più recenti, realizzate nel 2024, ma comprendono anche pezzi significativi di un passato recente, come Cotton Made in Italy? del 2016 e un'opera del 2014 realizzata con trecce da cucito. Questa selezione offre uno spaccato della versatilità e della coerenza dell'artista nel corso degli anni, dimostrando un'evoluzione che, pur mantenendo intatta l'identità stilistica, si nutre di nuove esperienze e riflessioni.


In occasione della mostra, saranno esposti anche tre lavori della serie Misure per sarti (2000/2010 e 2024) recentemente presentati al MAR Museo Archeologico Regionale della Valle d'Aosta nella mostra ART3 NUM3R0, curata da Angela Madesani. È proprio in occasione della curatela della mostra di Aosta che la storica dell’arte e curatrice milanese approfondisce la conoscenza con Iacopino e ora, su invito di Melesi, ne cura questa personale e scrive il testo nel catalogo edito da Vanilla Edizioni (formato cm 24 x 17, pagg. 48), che accompagnerà il percorso espositivo.


 


Nato a Milano nel 1962, dove tuttora vive e lavora, MIMMO IACOPINO si forma nell’ambito della fotografia di still life (allievo di Studio Azzurro dal 1978 al 1985), esperienza che avrebbe determinato anche la sua particolare direzione artistica. Dal 1986 inizia infatti a sperimentare il linguaggio pittorico dapprima con i mezzi tradizionali, poi utilizzando diversi materiali. Seguendo il principio dadaista le sue opere accolgono infatti elementi compositivi insoliti, quali fili mouliné in cotone, nastri di velluto, di raso, metri da sarto, da banco, righelli, ritagli di spartiti musicali e di testi letterari. Materiali decontestualizzati rispetto al loro abituale campo di esistenza, assunti a elementi artistici e composti in trame e orditi geometrici o ispirati a modulazioni aritmetiche, seguendo regole matematiche di ordinata follia, come attentamente seppe leggere Maurizio Sciaccaluga in occasione di una sua personale tenutasi nel 2004. Se l’importanza dell’uso del colore nella sua ricerca è stato oggetto di diverse letture critiche in occasione di importanti collettive, da L’Opera al Nero curata da Marisa Vescovo nel 2005 a Cromofobie, ordinata da Silvia Pegoraro nel 2009, il principio compositivo utilizzato è stato oggetto di una interessante lettura di Ivan Quaroni in occasione della collettiva PATTERNS, tenutasi a Meda nel 2008. Frequente è stato il riconoscimento della notevole manualità di Iacopino, necessaria per comporre, intrecciare e fissare sulla tela i diversi materiali. Tra i premi e le menzioni recenti ricordiamo che la sua opera è stata premiata al concorso PROMOCARD, tenutosi contestualmente a MiArt 2007; da segnalare poi il diploma ricevuto nel 2008 a San Pietroburgo in occasione della Biennale VII International Festival of Experimental Art, mentre l’artista è risultato finalista al Concorso COMBAT PRIZE di Livorno, nel 2010. Oltre ad essere presente nelle più note fiere d’arte nazionali e internazionali, quali MiArt a Milano, ArtFirst a Bologna, Artissima a Torino, ArtVerona a Verona e Artforum a Berlino, Iacopino ha esposto in diverse sedi pubbliche e museali, frequentemente in Russia, a San Pietroburgo, Mosca e a Minsk. Nel 2014, con la mostra pubblica Elogio della levità, a Villa Filippini a Besana Brianza. Nel 2015 alla GNAMC di Roma nella mostra Corporate Art. Nel 2023, con la personale al Museo d’Abruzzo a Pescara e nel 2024 al MAR Museo Archeologico Regionale della Valle d’Aosta, nella mostra ART3 NUM3R0. Un bel po’ di strada compiuta, dunque, dalle prime collettive con gli artisti del gruppo Portofranco, iniziate nel 2000, o prima ancora dalla collettiva con la quale debutta sulla scena dell’arte, nel 1992. Dall'anno 2002 alcune sue opere sono inserite nella collezione Panza di Biumo. Per sapere dove ci porteranno i suoi intrecci creativi, oggi possiamo, semplicemente, seguire le trame e i percorsi delle sue opere.

GALLERIA MELESI di Sabina Melesi
MIMMO IACOPINO Pittura latente