03/02/2022 - 05/03/2022
Arte e Figura nel Nuovo Espressionismo - anni '50 - '80
Nato dalla volontà di imprimere sulla tela un’esperienza emozionale e profonda, l’Espressionismo si sviluppa in Europa nei primi anni del secolo per poi approdare negli Stati Uniti. Le radici del movimento sono da ricondursi al rifiuto della brutalità di un momento storico macchiato di conflitti e disagio sociale che è oramai dilagato in ogni ambito culturale: dalle arti figurative, alla letteratura, musica, teatro e cinema. Le nuove generazioni di artisti trovano sfogo nella forza manifestata nel colore e nella gestualità espressiva che caratterizza questo tipo di arte, abbandonando ogni regola e prendendo le distanze da tutto ciò che è legato al passato. Nel dopoguerra si formano nuovi movimenti e nuove correnti; il gruppo nord-europeo Co.Br.A gioca un ruolo chiave nell’evoluzione delle ricerche artistiche dei nuovi interpreti di questa realtà il cui fattore soggettivo è sempre più preponderante. Bernard Damiano, le cui opere sono caratterizzate dalla materia densa, spessa e dai colori violenti, a Parigi lavora a fianco a fianco con il gruppo, mentre Jan Cobbaert, il cui lavoro è visivamente connesso al suddetto movimento, preferisce prendere le distanze concentrandosi sul proprio mondo artistico, in cui la forma è priva di tutti i suoi dettami estetici. Helmut Middendorf è esponente di spicco dei Nuovi Selvaggi, gruppo di Neo-espressionisti sviluppatosi in Germania negli anni ’80; nell’opera presente in mostra, African puppet del 1989, l’artista riprende e reinterpreta il tema dell’angoscia, già sviluppato da Eduard Munch agli inizi del secolo, in cui la figura si consuma e si dematerializza dietro il ruvido trattamento pittorico. André Cottavoz, moderno espressionista francese è in mostra con le opere Bambino con libro (1955) e Acropoli (1961) di notevole spessore materico; Georges Van Haardt, ricerca la gestualità nella musica, nella scansione ritmica e nella poesia, fattori presenti nell’opera Composizione astratta; inconfondibile lo stile di Marcel Burtin, presente in mostra con l’opera Figure del 1961 caratterizzata da vibranti pennellate di colore e dal saggio accostamento di forme. Édouard Pignon, amico stretto di Picasso, è un pittore dall’animo tormentato; artista al di fuori di tutte le mode, innanzitutto colorista, rifiuterà sempre di aderire a qualsiasi movimento; presente nei più grandi musei con le sue opere di stampo figurativo, fluide nella pennellata ma sempre di violenza espressiva, l’artista ha sempre rifiutato l’arte astratta che, a detta sua, sopprime la realtà. Vittorio Bellini è presente con due opere estremamente espressive, Ritratto a Giovanni Testori del 1992 e Figure, dalla pennellata energica e impetuosa, fluida e ricca di materia.
L’esposizione si compone di una selezione varia, sia per l’eterogeneità della provenienza e della formazione degli artisti, sia per la diversità di linguaggio impiegato da ognuno di essi.
ARTISTI IN MOSTRA:
Vittorio Bellini
Jean Broisson
Marcel Burtin
Jan Cobbaert
André Cottavoz
Bernard Damiano
Felice Filippini
Roger Edgar Gillet
Helmut Middendorf
Édouard Pignon
Marcel Pouget
Georges Romathier
Simon Segal
Douglas Swan
Georges Van Haardt
Maurice Wyckaert
Date mostra: 3 febbraio – 5 marzo 2022
ORARIO: da martedi a sabato 9.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00
Dove: galleria michelangelo, Bergamo, via Broseta 15
INGRESSO LIBERO