21/11/2011 - 08/01/2012
CIAURRO | FORBICI | NIELSEN | NATURAZIONI
In mostra i lavori degli artisti Arcangelo Ciaurro, Jernej Forbici e Johannes Nielsen, creativi differenti per età, provenienza geografica e approcci al mezzo artistico che presenteranno tre precise modalità d’interazione tra uomo e natura che vanno a costituire i tre fulcri tematici dell’esposizione.
In mostra gli assaggi di paesaggio creati da Arcangelo Ciaurro evidenziano i molteplici aspetti che scaturiscono dalla relazione uomo-natura. Un’indagine fisico-spirituale finalizzata a rappresentare il benessere interiore che si prova ad attraversare ed entrare in contatto con la natura. Opere che prendono vita da un processo creativo che inizia nel momento in cui l’artista entra fisicamente in contatto con i boschi del varesotto, si immerge in essi, li lascia agire su e dentro di sé sino ad inebriarsi dei loro colori e della luce che trapela dai rami degli alberi.
Esperienza fisico-spirituale che trasporta sulla tavola con la precisa volontà di cogliere la Bellezza e la Verità. Quadri dai colori inconfondibili che si sovrappongono, intersecano e fondono sulla superficie del quadro e risaltano il Segno che l’artista imprime sulla tavola di legno.
Elemento fondante dell’impianto stilistico e soggetto primo di tutti i lavori sono gli alberi: portatori di significato, dato dalla loro forma simbolica che stabilisce un solido legame con la terra e un’aspirazione spirituale data dai rami che puntano verso il cielo. Elementi stilisticamente resi da linee quasi impalpabili, elettriche ramificazioni che frammentano lo sfondo e, nell’intrecciarsi, creano angoli di verità che inducono a chiedersi quanto sia ancora opportuno erodere e depauperare il paesaggio anziché cambiare in maniera radicale i modelli del pensiero meccanicistico e dualistico ormai insiti nella nostra società che arrogantemente lo sfrutta costringendolo a subire i nostri continui soprusi. Scorci evocativi che invitano ad assumere un atteggiamento contemplativo utile ad entrare in completa sintonia con la natura; sinergia assoluta dalla quale prende vita un comportamento saggio, umano e responsabile.
Punto di partenza da cui nasce l’indagine pittorica di Jernej Forbici che propone una sequenza infinita di paesaggi impregnati di una malinconia neoromantica, plasmati da una pittura materica graffiata, sofferta. Scheletri di bosco e qualche profilo di albero stilizzato che un osservatore distratto potrebbe percepire come paesaggi idilliaci se non fosse assalito a tradimento dalle esplosioni rosso sangue in primo piano. Schizzi di una violenza improvvisa che ricordano gli orrori che si celano dietro la normalità proiettandoci a Kidricevo – cittadina a pochi chilometri da Maribor famosa per la produzione dell’alluminio – trasformatasi in una discarica a cielo aperto dal potenziale estremamente pericoloso perché contaminata da rifiuti tossici.
Quadri che vogliono rappresentare un monito sul destino di questo pianeta che muore giorno dopo giorno. Angosciante metafora di un malinteso pensiero di modernità. Le sculture di Johannes Nielsen, infine, tornano a focalizzarsi sulla centralità della figura umana. Sculture umane stilizzate, plasmate dal bronzo, che sembrano ramificarsi armoniosamente nell’ambiente che le ospita immerse in un orizzonte trascendentale in cui l’uomo stesso è indubitabilmente inscritto. Oggetti d’arte che si svelano come “funzione della natura”.
Il bronzo, ossia la loro naturale essenza costitutiva, crea il movimento percepibile agli occhi di un osservatore. Esplicazione perfetta di come l’arte si costituisce come funzione della natura, confermandone il dominio assoluto. L’obiettivo del percorso artistico è quello è quello di palesare quanto l’arte, o meglio, l’artificialità che da sempre contraddistingue l’agire umano sia uno strumento con cui la natura stessa finisce per ripristinare la propria reale intrascendibilità. Sculture rappresentati leggerissime figure umane che sembrano radicarsi nella terra e tendere verso universi illimitati; scorci potenti e seducenti che conducono alla natura madre; devastazioni apocalittiche premonitrici di un possibile futuro. Punti di vista, concetti e tecniche diverse con un obiettivo comune: rifondare il concetto di natura di cui l’uomo è parte integrante, non carnefice; fare dell’arte uno strumento di eco-sostenibilità al servizio della speranza futura.