21/06/2024 - 20/07/2024

Ermes Armellini, Martina Ferraraccio, James Hillman, Aleksandar Petkov | metaskene





"The site is a place where a piece should be but isn't, and a nonsite is a piece that can be put in any place."


 


Metaskēnē è un concetto che deriva dall’unione di meta (oltre, dopo) e skēnē (scena, palcoscenico), termini del teatro greco che si prestano, in questo caso, all’arte contemporanea. Infatti, il display espositivo presentato racchiude al suo interno la spazializzazione di opere che, come nel caso di Aleksandar Petkov o di James Hillman, rimandano a ricordi o suggestioni degli artisti stessi riguardo a spazi ed esperienze da loro vissute.


Infatti, in 26 ottobre 2023 h01:59 (2024) Petkov utilizza materiali che rimandano al panorama urbano ampliandone le possibilità interpretative attraverso il titolo stesso. Mediante il colore, Hillman utilizza l’astrazione per rievocare elementi naturali, come per esempio in Panel, Broccato (Rose) (2019). Su questo confronto binario e quasi oppositivo, sia di materiali che di concetti, si struttura tutto il percorso.


Attraverso l’intervento curatoriale quest’ultimo si trasforma in uno scenario in cui si ibridano visioni quasi metafisiche di paesaggi mentali con sovrapposizioni materiche legate al corpo, che si colloca nello spazio diventando elemento attivo e prendendo forma con le opere di Ermes Armellini e Martina Ferraraccio.


Metaskēnē, dunque, si presenta come un dialogo chiasmico, in cui la stratificazione processuale di Petkov e delle sue sculture si incontra con Duemilaventinove (2023 - in corso) di Armellini, ovvero calchi e fotografie che raccontano di un percorso volto a esplorare i confini tra il materiale e l’immateriale. Allo stesso modo, l’astrazione quasi rarefatta delle pitture-oggetto di Hillman comunica con Senza Titolo (2024) di Ferraraccio, sculture pittoriche che riflettono sui confini emotivi della pelle umana, permettendo all’argilla, applicata sulla tela come un pigmento, di assumere una valenza visiva e concettuale nuova. In questa esposizione, lo spazio non è solo un contenitore neutro, ma diventa un elemento attivo che interagisce con le opere e con il pubblico, creando una dimensione esperienziale che va oltre la semplice osservazione. Così, il concetto di Metaskēnē si espande per includere la dinamica tra l'opera e il suo contesto e invita a riflettere sulla relazione tra l’individuo e ciò che lo circonda, tra il visibile e l’invisibile.


Il percorso espositivo, quindi, diventa un paesaggio metafisico e metaforico, in cui le visioni materializzate degli artisti si intersecano su vari piani percettivi e concettuali, suggerendo un’eterogeneità tra la materia e la sua astrazione, in una prospettiva ancorata al contemporaneo.


Collettivo Urano





 




 





Galleria Studio G7