10/12/2020 - 01/02/2021

Filip Markiewicz “Road to Nowhere” testo di Daniele Capra,Milano, Solo Show




C+N Canepaneri è lieta di presentare Road to Nowhere, seconda personale di Filip Markiewiczpresso i propri spazi. La mostra, corredata da un testo di Daniele Capra, raccoglie lavori recentidell’artista che spaziano dal disegno alla scultura, dalla pittura al video, fino a lavori piùconcettuali basati sulla parola.


Il titolo, preso in prestito da una delle più celebri canzoni dei Talking Heads, allude ironicamente alla situazione inconcludente del nostro presente, caratterizzato contraddittoriamente dalrealismo e dalla finzione, dall’incertezza e dalla prevedibilità, dalla grettezza e dall’altruismo. Intale frangente emerge invece la volontà tutta umana di mettersi in moto, seppur verso una metaimprecisata, alla ricerca di un’isola che va completamente immaginata, che ancora non c’è ma èconfortante pensare che esista: è una piccola utopia, semplice e non pretenziosa, necessaria per continuare a muoversi.


Le pratica artistica di Markiewicz è contraddistinta da un approccio sofisticato in cui si alternano indagine sociologica, analisi dei media, disillusione e sottile critica politica con uno gusto scanzonato e amaro. Nelle sue opere, che sono sovente allestite negli spazi espositivi in unamodalità teatrale in grado di consentire al visitatore un’esperienza totalizzante e immersiva, sirincorrono senza sosta stilemi e iconografia pop, ironia iperbolica, malinconica nostalgia e lucido realismo.


In particolare la sua pittura e i sui disegni sono abitati dalle figure che determinano –politicamente, economicamente, ideologicamente e mediaticamente – le nostre sorti. Ecco quindi politici che guidano gli stati più importanti, i grandi banchieri, i CEO di grandi multinazionali, ma anche i loghi descrivono sinteticamente la pervasività di corporation e grandi istituzioni, ugualmente protagonisti di una farsa. Analogamente si riconoscono i protagonisti dei videogiochi e gli attori delle serie, in un continuum burlesco/tragico in cui Markiewicz evidenziala prevedibile e noiosa uniformità dell’immaginario dominante, dove tutto è uguale e in grado diprodurre in noi simultaneamente desiderio e repulsione, eccitamento e depressione, poiché ontologicamente privo di senso o di valore.


È frequente nell’opera dell’artista il ricorso alla parola scritta, nella forma di frase ambigua espiazzante, tanto su opere su carta che nella attraverso il neon.


 





La parola per Markiewicz manifesta, in modo talvolta sarcastico, un’ambiguità o un errore in cuiè facile cadere, e, contemporaneamente, fornisce una sorta di contro-narrazione rispettoall’opinione più comune. La parola ha così la funzione psicanaliticamente liberatoria dell’ironia equella, in ultima istanza politica, del dissenso.







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