05/12/2019 - 17/01/2020
NEU! Nuovi artisti da Berlino
La galleria C+N Canepaneriè lieta di presentare NEU! Nuovi artisti da Berlino, esposizione collettiva che riunisce tre giovani artisti residenti a Berlino: Dennis Fuchs, Olivia Parkes e Georg Vierbuchen. In mostra, opere di recentissima creazione danno uno spaccato significativo della poetica dei tre autori.
Meta privilegiata per le ultime generazioni di artisti, Berlino è un caleidoscopico crocevia di nuovi talenti che vi cercano l'affermazione e soprattutto l'ispirazione. La mostra NEU!propone tre giovanissimi autori scoperti in occasione di una delle numerose iniziative che fanno della capitale tedesca una tappa obbligata per i talent scout: la mostra-saggio di fine anno dell'Accademia di Berlino.
Tre poetiche diverse, ma accomunate dalla libertà espressiva tipica di un'epoca in cui stili e movimenti sono ormai concetti aperti e ibridi. Elementi di stampo pop oppure relazionali si innestano su poetiche personali, multiformi ed eclettiche. I tre artisti non rinunciano a interpretare il mondo odierno, anzi ne fanno il loro soggetto principale. Ma scelgono la strada dell'immaginazione, del paradosso e dell'ironia.
Ironiche e sorprendenti, le sculture di piccolissimo formato di Dennis Fuchs(1992, Berlino) raffigurano generi alimentari dotati di attributi e atteggiamenti umani, evocando temi come l'odierna ossessione per il cibo. Ma l'opera di Fuchs è decisamente varia e comprende diversi modi espressivi. Adottando un'estetica "lo-fi" che si colloca tra il graffito urbano, il disegno infantile e la vignetta satirica (stile portato avanti negli ultimi anni da autori come David Shrigley) realizza disegni che sono fulminanti e sardoniche illustrazioni del presente. Le sue teche che mostrano oggetti trovati ironizzano invece sulla classica esposizione museale, mentre i suoi paradossali tavoli da ping pong installati all'aperto rivestono di un tocco surreale l'estetica relazionale.
L'eclettismo di Georg Vierbuchen(1992, Berlino) è improntato all'ironia e al coinvolgimento del pubblico. Al suo ruvido ma raffinato lavoro da street artist si affiancano opere "da galleria" che danno vita a un caos organizzato e creativo, specchio deformato della sovrabbondanza della società dei consumi. Le sue sculture in ceramica riproducono braccioli da nuoto o cagnolini con tanto di deiezioni colorate (il visitatore è invitato a raccoglierle con gesto ecologista, adeguandosi al cortocircuito tra finzione e realtà). La sua ricerca pittorica è decisamente polimaterica e parte da elementi quotidiani che diventano tratti di astrazione.
La pittura di Olivia Parkes(1989, Londra. Vive a Berlino) possiede una doppia anima, con un lato più intimista e uno più direttamente espressivo e perturbante. Il segno raffinato ma sapientemente stilizzato porta in sé le tracce -decisamente rivisitate- dell'arte della West coast anni Sessanta-Settanta. L'artista ne trae come eredità lo spirito alternativo e contestatario che non si priva di tocchi lirici e surreali. I suoi cicli di dipinti simulano una narrazione che però rimane sospesa; i personaggi sono allo stesso tempo caratterizzati e tipici; gli scenari, spesso notturni, sono lo specchio della realtà ma anche luoghi alternativi in cui rifugiarsi, tra rassicurazione e timore strisciante. Una versione anarchica del mito americano coltivato da cinema, letteratura e intrattenimento popolare, con l'aggiunta di decise sfumature attinenti alla cultura europea.