19/10/2019 - 21/10/2019
Roger Hiorns “The middle door” Milano, Solo Show
La galleria C+N Canepaneri è lieta di presentare The middle door, prima mostra personale in Italia di Roger Hiorns (Birmingham, 1975, vive a Londra). L'esposizione presenta un'ampia selezione dei suoi pannelli monocromi caratterizzati dall'azione del solfato di rame. Vi si affiancano diversi esemplari di un altro suo filone, quello in cui il solfato altera, corrode e rivitalizza oggetti come apparecchi elettrici, vegetali, elementi organici, modelli di cattedrali.
Eclettica ma coerente, la poetica di Roger Hiorns spazia da lavori intimi di piccolo formato ai monumentali interventi nello spazio pubblico. Tra questi ultimi figura Seizure, un intero appartamento di Londra sottoposto dall'artista al suo tipico intervento con il solfato, in seguito trasportato interamente allo Yorkshire sculpture park. Il tratto comune tra i suoi diversi lavori è larivisitazione di oggetti e strutture che caratterizzano il nostro quotidiano e l'immaginario collettivo. La sua "non-scultura" decontestualizza gli oggetti, li assale e trasfigura contrasformazioni chimiche. Come lui stesso ha dichiarato, "si potrebbe concepire l'arte come un Parco Nazionale di oggetti. Separati dal mondo, essi rispondono a un loro insieme di regole e aprono altre possibilità". Lo straniamento che investe oggetti e luoghi inocula il sospetto di un possibile malfunzionamento; in ogni caso, introduce una visione completamente nuova delle cose.
Noto anche per i suoi aerei e altari polverizzati, oltre che per le "sculture viventi" in cui un performer interagisce con oggetti estratti dal loro contesto, Hiorns lavora anche sugli automatismi relativi alla storia dell'arte. I pannelli monocromi qui presentati riflettono brillantemente sulla storia della pittura modernista e postmodernista. Il monocromo diventa qui superficie attiva e reattiva, impossibile da fissare nella sua bidimensionalità.
Lo stesso accade per gli oggetti "congelati". Come reperti storico-artistici oppure quotidiani di cui si sia persa notizia della provenienza, essi interrogano lo spettatore con la loro presenza. L'origine eterogenea degli oggetti compone una rete di riferimenti: il consumo culturale di massa, il rapporto tra naturale e artificiale, il dominio della tecnologia. La patina del solfato di rame trasporta "in extremis" questi oggetti nel mondo della fine art. Si crea così un mondo congelato ma allo stesso tempo rivitalizzato.