11/06/2020 - 24/07/2020
PROGETTO ITACA
“Il Mediterraneo da sempre è stato, nell'immaginario, fonte di ispirazione di leggendari viaggi. Nell'Odissea Ulisse attraversa il Mare Nostrum per tornare al luogo del suo io più profondo, ad Itaca, all'origine delle sue radici. Nell'opera di Shafik l'attraversamento delle acque è immersione nel proprio inconscio per ritrovare attraverso il mito l'inconscio collettivo, il grande sogno.”
Itaca è l’ultimo ciclo di opere di Medhat Shafik realizzato nel 2019, culminato in un’installazione realizzata alMACRO Asilo di Roma, a fine settembre.
Itaca è una rappresentazione visiva e poetica di un viaggio ideale e metaforico nel Mediterraneo intrapreso da un Ulisse contemporaneo. L’installazione al MACRO di Roma, una lirica e scenografica nave di bambù, garze e umili tessuti di cotone, si è librata lieve nello spazio del museo. Le opere, realizzate con la tecnica dell’impronta su carta di cotone, pigmenti e collage, rappresentano poeticamente i luoghi che Medhat Shafik intendeva raggiungere con il suo viaggio immaginario. Il progetto è ispirato dalla poesia Itaca, scritta nel 1911 da Konstantinos Kavafis, dove l’avventuroso e periglioso viaggio di Ulisse diventa metafora della vita.
Medhat Shafik è nato a El Badari in Egitto nel 1956, dal 1976 vive e lavora in Italia. Indicato dal Metropolitan Museum di New York, nel saggio Egyptian Modern Art come uno dei più interessanti artisti del mondo arabo delle ultime generazioni, Medhat Shafik coniuga le suggestioni, i colori e i tratti originari della cultura orientale con i linguaggi artistici delle avanguardie occidentali. Diplomato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, il suo stile è caratterizzato da una densa carica espressiva, fisica e materica, che si alterna a una dimensione più meditativa e spirituale, in cui lo spazio dell'opera si dilata e tende alla rarefazione, in cui la narrazione del sé, delle proprie memorie, diventa parte del grande cammino dell’umanità. Inoltre il bisogno di integrare la pittura con materiali recuperati dal vissuto, in un collage che diventa metafora delle stratificazioni della storia. Inizia a collaborare con le gallerie MARCOROSSI artecontemporanea dal 1994.
Nell’anno successivo riceve il Leone d’Oro alle Nazioni alla Biennale di Venezia del 1995, di cui è protagonista assieme a due connazionali. Nello stesso anno si susseguono le sue presenze in Italia e all’estero in spazi pubblici tra i quali: Palazzo Ducale a Mantova; il Museo della Repubblica di San Marino. Nel 1998 partecipa, con Il percorso dell'asceta, alla VI Biennale Internazionale du Film sur l’Art al Centre Pompidou di Parigi. Dal 2000 si susseguono mostre: alla Galleria d’Arte Contemporanea di Bad Homburg Englische Kirche in Germania; alla Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Racani Arroni di Spoleto; al Palazzo dell'Arengario di Milano; al Museo Archeologico di Aosta; alla Biennale Internazionale de Il Cairo 2003, dove è premiato con il The Nile Grand Prize; alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti di Verona, con l’installazione La dimora del poeta che viene acquisita per la collezione permanente del museo; al Castello Aragonese di Taranto; al Palazzo delle Papesse di Siena. Nel 2007 partecipa alle rassegne internazionali Linee all’orizzonte alla Galleria d’Arte Moderna di Genova; Anatomia dell’irrequietezza al Palazzo della Penna di Perugia. Alla fine dello stesso anno, a Verona, allestisce la personale Le Città invisibili a Palazzo Forti. Nel 2008 presenta Cammino ed ascesi, un progetto site-specific per la Chiesa di Sant'Agostino e Piazza Duomo a Pietrasanta. Nel 2009 è invitato alla rassegna itinerante Correnti Mediterranee - Artisti Arabi tra Mediterraneo e Italia, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri, in mostra a Damasco, Beirut e Il Cairo. Nel 2011 presenta la personale Archetipi - Le origini del futuro alla Fondazione Stelline di Milano e, l'anno successivo, si tiene una retrospettiva del suo lavoro alla Galleria Nazionale di Parma.
Nel 2014 si tiene la personale Archeology of the Spirit alla Mojo Gallery di Dubai negli Emirati Arabi al Katara Visual Art Center di Doha nel Quatar. Nel 2015 partecipa alla rassegna internazionale Nel Mezzo del mezzo, a Palazzo Sant’Elia di Palermo e la sua opera è acquisita per la collezione permanente del Museo di Palazzo Riso. Nel 2017, la sua opera Mediterraneo, è esposta all'Aeroporto "Falcone e Borsellino" di Palermo, e la Galleria MARCOROSSI gli dedica una mostra personale al suo progetto Palmira curata da Pietro Marani. Nel 2019 realizza "The wise man's shop", un’installazione per la mostra Reimagined Stories, curata da Art d'Egypte.
Nello stesso anno, a settembre, nello spazio AMBIENTE #1 del MACRO di Roma, realizza l’installazione sitespecific di Itaca, per il progetto MACRO ASILO.