07/06/2024 - 26/09/2024

Ako Atikossie "Patrimoine Géo-métré"

Delineare una retta su un foglio di carta è sicuramente la cosa più facile e intuitiva da realizzare, un gesto semplice alla portata di tutti. Forse il primo disegno nella storia dell’umanità è stato proprio un segno tracciato sulla sabbia da uno dei nostri antenati milioni di anni fa. Un tratto però nella sua semplicità ha una forza e complessità intrinseca e può avere molteplici significati: può rappresentare un meno, una lettera “i” o una “l”, oppure indicare una direzione. D’altronde, la stessa geometria lo defnisce come una successione infnita di punti.


Forse non infiniti, ma incalcolabili sono i tratti delineati dall’artista togolese, di base a Milano, Ako Atikossie per la sua prima mostra personale da Nashira Gallery. Nello spazio sarà esposta la nuova produzione, pensata e realizzata appositamente per la galleria, fatta di opere di ampio respiro con cui il visitatore si sentirà invitato a confrontarsi e chiamato ad immergersi, per poter così accedere al mondo e al pensiero artistico di Atikossie.


Come lui stesso aferma: “Nella mia ricerca esploro varie orientazioni del segno meno, creando forme, spazi e dimensioni geometriche. Considero il tratto “-“ come rappresentazione dell’elettrone, come un simbolo che aiuta a comprendere e indagare le componenti fondamentali della materia. Nella cosmogonia dell’Africa occidentale, il segno meno ha un significato importante poiché viene utilizzato per interpretare il passato, il presente e il futuro della materia dell’Universo”.


L’artista, dunque, fa del tratto il segno base delle sue opere. Lo moltiplica per renderlo strumento di ricerca sui fenomeni naturali, scientifici e sulle forze che regolano la materia e tutto ciò che essa va a comporre, fino alla stessa Terra e all’essere umano.


Se nel ciclo di opere Champ de simulation del 2023 Atikossie si era dedicato all’indagine del mondo marino, con la sua forma e composizione, i suoi fondali e gli esseri viventi che lo animano, in Patrimoine Géo-métré, Ako rivolge il suo sguardo alla terra ferma e alla sua morfologia - dalle stratificazioni di rocce, sedimenti, minerali, cristalli e fossili, fino alle leggi della tettonica e delle placche - perché la terra e le sue materie prime sono sia un bene universale che custodi della memoria e del tempo.


Le opere di Ako Atikossie sono un racconto poetico per immagini del mondo. Riflessioni che visivamente danno vita a vortici variopinti di segni, viaggi misticheggianti di astrazioni ed esplosioni di colori che rapiscono lo sguardo dandoci le vertigini per la mancanza di punti di riferimento. L’effetto è amplificato anche dalla mancanza di forme definite non solo nei soggetti, ma anche nelle tele stesse, che non sono squadrate, ma sono liberamente sagomate dall’artista, proprio per assecondare le energie dei tratti. Sovrapposizioni di cromie che rappresentano la complessità dei territori, delle forze che regolano lo svolgersi della vita sulla Terra, fragili mondi in cui la minima variazione di un singolo elemento potrebbe provocare il collasso dell’intero sistema.


Il focus è sull’Africa, una terra, quella dell’artista, geologicamente variegata, con habitat differenti che vanno dal vasto deserto alle interminabili foreste, con vulcani, fiumi e laghi immensi, fauna e flore uniche, con grande abbondanza di materie prime. Un ecosistema unico da tutelare e conservare per il futuro del genere umano e che finora è stato troppo spesso letto come semplice territorio da depredare.


I lavori di Ako Atikossie non si limitano dunque ad una suggestiva trasposizione del mondo in arte, ma si configurano anche come riflessione e denuncia delle carenze umane nella conservazione e sana evoluzione nel corso del tempo. La terra è, d’altronde, in moto perenne e ogni stato che attraversa è transitorio. L’uomo, al contempo spaventato e affascinato dai continui cambiamenti, ne coglie il senso caotico di dinamismo.


L’artista, con i suoi lavori dai numerosi tratteggi e con la creazione di spazi immaginari dalle trame geometriche, restituisce al visitatore la stessa percezione. Un turbine di colore, un’incredibile sensazione di movimento.

NASHIRA GALLERY
Ako Atikossie