25/05/2023 - 15/09/2023
Andrea Grotto "Casabase"
Che cos’è una casa? Il luogo dove torniamo ogni sera dopo le varie attività quotidiane?
Il luogo dove a volte accumuliamo i nostri oggetti personali, vestiti, libri, gadget elettronici?
Sicuramente negli ultimi anni si è parlato molto di casa come spazio, dato che vi siamo stati costretti forzatamente per un lungo periodo. I consigli di come disporre i mobili per attivare più energie positive possibili, i colori con cui tinteggiare le pareti per dare allegria o senso di pace, i tutorial per effettuare qualsivoglia riparazione in maniera autonoma sono stati letteralmente il nostro “pane” quotidiano per distrarci. Ma, forse, un vero pensiero su cosa sia una “Casa” o cosa si possa veramente considerare tale non è stato fatto. Come a volte accade, il là per dare inizio a una serie di riflessioni più profonde viene dato da personalità più sensibili come filosofi o artisti...
Andrea Grotto è artista e ha dedicato molta attenzione al tema dell’edificio casa, essendo da qualche anno impegnato a ristrutturare personalmente la propria. Quest’attività l’ha portato non solo a conoscere e approfondire l’idea di cucina, di salotto o di studio, l’importanza della disposizione dei mobili e dei punti di luce e ad apprezzare le potenzialità di materiali e tecniche professionali che esulano normalmente dal campo artistico, ma anche a studiare, leggere e cercare di riportare nei suoi lavori i valori e le idee che fanno di una casa, LA CASA.
Da qui nasce Casabase, un termine desunto dal baseball per indicare la piastrella a cui si ritorna dopo un giro di campo, passando per le basi intermedie, per fare punto, che diviene il titolo perfetto per indicare lo spazio della galleria in cui Grotto vuole farci entrare, compiere un giro ed entrare nel suo mondo. Casabase è anche il titolo del dipinto che apre l’esposizione, un quadro che per fattura e colori può ricordare i graffiti dei primi uomini delle caverne come, per esempio, quelli delle grotte di Lascaux in Francia: su un fondo color rosso, si intravede il profilo di una casa, le pareti, il tetto come avvolti da fumo o fiamme.... l’idea di casa quando comincia a materializzarsi nella mente del genere umano, qualcosa di ancora molto indefinito, un semplice rifugio che diverrà molto altro e da cui partiamo per esplorare il mondo.
Un mondo fatto di paesaggi per cui si compiono viaggi per visitarli ed esplorarli, ma anche l’ambiente domestico ne contiene. Nel 1794 l’intellettuale francese Xavier de Maistre scrive “Viaggio intorno alla mia camera”, in cui narra le sue esplorazioni nelle storie degli oggetti, quadri e vestiti che lo circondano, delle vere e proprie esplorazioni fatte solo con la mente. Andrea Grotto fa la stessa cosa con le opere in mostra, in cui riporta i “paesaggi” colti nelle sue mura domestiche.
D’altronde possono non essere definiti paesaggi i tessuti che normalmente arredano gli ambienti con la loro trama e ordito che disegnano skyline multicolori?
L’artista ne riporta alcuni con colori ad olio su cartongesso preparato, una tecnica che esalta l’aspetto materico dei soggetti: A colori come in sogno, (99 x 73,5 cm, olio su intonaco graffiato su cartongesso, 2023), in cui intuiamo il tessuto multicolore di una trapunta Missoni; Febbraio ‘89, (100 x 82,5 cm, olio su intonaco graffiato su cartongesso, 2023), un cardigan con un disegno geometrico, Cannaregio 2016, (64,5, x 90,5 cm olio su intonaco graffiato, 2023), il dettaglio di un tappeto, non sono semplici oggetti, ma anche le storie e i ricordi che narrano: la prima trapunta, il maglione della madre, un tappeto regalato.
Gli oggetti che si tramandano in famiglia non sono solo, infatti, una trasmissione di affetto, ma anche di conoscenze e di saperi: delle vecchie tavole di legno usate dal nonno per lavorare divengono per Grotto sedie e panche in cui inserire delle proprie opere; i centrotavola realizzati dalla nonna ad uncinetto le basi con cui realizzare ceramiche e terracotte.
Oggetti quotidiani e paesaggi casalinghi, apparentemente lontani da quel mondo fatto di simbologie e archetipi desunti dall’alchimia, dalla cosmologia e da altre culture, utilizzati normalmente dall’artista. Due universi lontani che possono convivere benissimo come dimostra la grande installazione, realizzata appositamente per la mostra: delle sedute in pelle usate (il lato domestico) intagliate con simbologie varie.
La mostra di Andrea Grotto vuole essere la rappresentazione di un ideale di casa, con il suo calore, i suoi ricordi, il suo senso di famigliarità, le sue emozioni, i suoi paesaggi.
Opere fatte per una casa. Casa fatta Arte.