04/10/2024 - 15/11/2024
Sebastian Thomas "Ballad Over The Ocean" a cura di Edoardo Durante e Samuele Menin
La pratica artistica di Sebastian Thomas (1994) denota una particolare abilità nello studio e analisi
della composizione formale e simbolica tardo medioevale, che successivamente viene riletta secondo un approccio e un linguaggio pittorico innovativo. I canoni estetici che hanno caratterizzato secoli di storia dell’arte vengono reinterpretati dall’artista, mettendo in discussione narrazioni consolidate e suggerendo nuove prospettive critiche attraverso un processo di scomposizione visiva.
Thomas decostruisce l’iconografia cristiana e la mitologia cavalleresca dando vita a opere che evocano
il fascino dello stile e delle strutture formali protorinascimentali, tentando di affrontare questioni che si riflettono nel contemporaneo. Episodi della vita di martiri, ballate epiche e battaglie tra santi cristiani e creature mitiche costituiscono elementi narrativi – puntualmente reinterpretati e talvolta combinati gli uni con gli altri – tali da aprire un dialogo tra la sacralità della tradizione e la fragilità della condizione in cui viviamo. Emerge così una riflessione riguardo la spiritualità e la sua conseguente evoluzione, secondo cui l’arte diventa un mezzo per affrontare la complessità del presente.
L’artista dà vita a narrazioni alternative – spesso i protagonisti delle opere sono soggetti femminili che sostituiscono un’impostazione gerarchico - simbolica patriarcale – introducendo una riflessione riguardo identità, ruoli sociali e costrutti culturali. Le eroine dipinte da Thomas sono figure cariche di quella potenza in grado di rileggere il ruolo della donna medioevale: attraverso un’inversione di significato, la donna non è più una figura passiva relegata alla dimensione domestica, bensì protagonista di narrazioni epiche, miti e storie sacre.
Le figure rappresentate sono essenziali, sintetiche e allo stesso tempo distanti da quella ieraticità caratteristica delle antiche rappresentazioni sacre. I volti, i corpi in movimento, le gestualità che Thomas raffigura suggeriscono una complessità emotiva che supera il concetto di imitazione storica.
Il conflitto interiore dei personaggi ricopre un ruolo centrale nell’analisi della composizione, svelando un’attenzione particolare nei confronti delle tensioni che regolano la società contemporanea.
I colori principalmente utilizzati dall’artista – rosso, oro, blu e verde – sono stati frequentemente impiegati per la realizzazione di affreschi religiosi o arazzi medioevali e la stessa tecnica pittorica di Thomas condivide e in parte emula l’estetica della pittura murale o su tavola. La scelta cromatica, tuttavia, non ha funzione meramente decorativa, al contrario veicola il contenuto simbolico delle opere, unendo estetica tradizionale al linguaggio contemporaneo. Attraverso l’intersezione tra sacro e profano, elementi spirituali e mitologici ricoprono un ruolo fondamentale per la creazione di riflessioni e metafore che riguardano la contemporaneità. La pratica di Sebastian Thomas - secondo un attento dialogo tra epico e contemporaneo - insiste sul concetto di tempo e traccia una sottile linea rossa che unisce passato e presente.
Le opere - congelate in una dimensione senza tempo - vivono una condizione liminale tra narrazione e allegoria, sottolineando come le tradizioni mitiche dell’antichità possano offrire riflessioni e nuove chiavi di lettura utili ad affrontare questioni contemporanee. L’opera di Thomas si configura come un tentativo di approfondimento di quelle connessioni che sussistono tra mito, memoria e identità, suggerendo una ricerca che indaga la condizione umana odierna attraverso la storia.
L’allestimento della mostra, grazie alla collaborazione con Czerny’s International Auction House di Sarzana, presenterà anche una serie di rari elmi e armature originali in dialogo con le opere dell’artista. Un ponte tra passato e contemporaneità a testimonianza delle accurate ricerche iconografiche svolte da Sebastian Thomas.