12/11/2021 - 22/12/2021

Hydra Decapita, solo show by Dominique White

Hydra Decapita


Dominique White


12 novembre - 22 dicembre, 2021


 


 


 


VEDA è lieta di presentare la seconda mostra personale di Dominique White in galleria, nella nuova sede in Via delle Cascine 35, Firenze.


La mostra, intitolata Hydra Decapita è stata inaugurata il 12 novembre e resterà on view, fino al 22 dicembre 2021.


 


 


 


“Il fuoco rimase un’arma per la liberazione. Se avesse minacciato l’apocalisse, un nuovo mondo sarebbe potuto risorgere dalle ceneri”1


 


“La ribellione Nera, la fugacità e il movimento errante erano così difficili  -in effetti impossibili- da contenere, che l’immaginazione Bianca dovette continuamente inventare e riscrivere una strategia di cattura. Rendere la Blackness interscambiabile o sempre in movimento (fuggitiva e criminale) a prescindere è un modo di tentare di anticipare o arrivare davanti al movimento Nero... Il movimento Nero deve essere reimmaginato come una forma di caos in qualche modo “catturabile” che può essere imbrigliato (ma non completamente controllato) per l’autorealizzazione Bianca.”2


 


“Nel passato, nel presente e nel futuro, la Nerità come male all’interno di una democrazia Bianca non può essere ‘vittimizzata’; è solamente sconfitta.”3


 


“L’idrarchia è la struttura organizzativa di una nave, o la capacità di uno o più individui di ottenere il potere sulla terraferma governando attraverso lo strumento dell’acqua, come definito dal poeta inglese Richard Braithwaite (1588-1673), che ha coniato il termine.”4


 


 


Ispirato da una serie di conferenze e scritti non ancora pubblicati di White, Hydra Decapita crea un’analogia tra la relazione tra Stato e Blackness, e il mito dell’Idra di Lerna; un serpente marino che può essere ucciso recidendone e bruciandone le teste, quest’ultime altrimenti in grado di riformarsi. 


 


Il riferimento originario, il libro di Rediker e Linebaugh ‘The Many Headed Hydra’, identifica le teste dell’Idra nei pirati, gli schiavi in fuga e i civili che nel XVII secolo combattevano la formazione del capitalismo, la struttura del colonialismo, e lo Stato suo carnefice. Rediker e Linebaugh definiscono le teste dell’Idra come “Idrarchia dal basso”; una ridefinizione della ‘Nave’  quindi che è costantemente limitata dal crescente potere a terra. 


 


In Hydra Decapita, White immagina l’opposto - Lo Stato come la bestia multi-teste, apparentemente immortale, le cui teste rappresentano le molte sfaccettature del capitalismo, del colonialismo e dell’anti-Blackness, e la Blackness sua carnefice.  Già a maggio, White rifletteva sull’idea che Blackness e Stato potessero essere considerati forme diverse dell'Idra; con ogni generazione di persone Black sopravvissuta ai nuovi incubi creati dallo Stato, implacabile e apparentemente indistruttibile. Se inizialmente quest’analogia è sembrata una proposta soddisfacente per la Blackness (l’Idra) e l’abolizione dello Stato, per esserlo davvero presupporrebbe l’esistenza di tre fattori chiave:


 


1. La Blackness è un’entità singola 


2. La Blackness può continuare ad essere contenuta


3. La Blackness è destinata a un’eternità di annichilimento. 


 


Così, attraverso l'uso dei temi associati all'Umano o all'assimilazione nell'Umano, White propone un nuovo linguaggio per l'emancipazione, per immaginare aldilà dei vincoli del futuro. In Hydra Decapita, White non vede più il 'Naufragio' come un limbo passivo teso tra cattura e fuga; queste forme o corpi o masse cercano ora di distruggere con ogni mezzo necessario affinché possano risorgere, irrintracciabili e indefinibili, dalle ceneri di tutto ciò che distruggiamo.


 


 


 


 


 


 


 


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1 Linebaugh, P & Rediker, M (2000) The Many-Headed Hydra. Sailors, Slaves, Commoners, and the Hidden History of the Revolutionary Atlantic  


2The Black Shoals: Offshore Formations of Black and Native Studies


3 James, J & Costa Vargas, J (2012) Refusing Blackness as Victimization: Trayvon Martin and the Black Cyborgs


4 Definizione di Idrarchia

VEDA
Hydra Decapita, solo show by Dominique White